di Alfonso Cipolla
Burattini, marionette e affini sono indubitabilmente una forma d’arte: e poco importa se li si considera ideali sostituti dell’attore, mero supporto alla narrazione, o oggetti dall’alto valore metaforico, quand’anche privi di riferimenti alla figura umana come spesso accade in epoca moderna.
Il teatro di figura ha una sua specifica autonomia, e nel contempo si sviluppa combinandosi in modo vario con le altre forme di spettacolo: dal pupazzo che nel dodicesimo secolo incarnava il serpente tentatore del Jeu d’Adam ai presepi viventi; dalla bella Olimpia, l’automa dei Racconti di Hoffmann di Offenbach, agli attori del Chantecler di Edmond Rostand, con i loro movimenti da marionetta; dalle grandi figure a filo utilizzate nell’Edipo Re di Stravinskij alle tante produzioni contemporanee, tra cui musical commerciali e spettacolari come Il Re Leone.
Scrivere di teatro di figura fino a pochi anni fa non era un’attività chiaramente definibile né definita, e se al critico poteva capitare occasionalmente di nominare uno spettacolo di burattini, marionette o pupi, questo tipo di teatro era in genere relegato nella gerarchia delle produzioni teatrali in una posizione piuttosto bassa e poco visibile. Si può spiegare così il fatto che la maggior parte delle informazioni sulla storia del teatro di figura ci giungono da fonti non teatrali.
L’Opera dei Pupi è diventata Patrimonio Culturale dell’Umanità; della lista fanno parte a oggi anche il Bunraku giapponese e il Wayang indonesiano, mentre altre forme teatrali, come il Mamulengo brasiliano, sono state candidate.
Se è comprensibile che le diverse culture abbiano prodotto spettacoli e pupazzi fortemente differenziati, è altrettanto evidente che quasi ogni popolo ha avuto e ha una sua specifica forma di teatro di figura, e che etichette come popolare, arte, ecc., altro non sono che comode suddivisioni per definire uno stesso fenomeno già di per sé, di là da qualsiasi conferma ufficiale, patrimonio culturale dell’umanità.
ALFONSO CIPOLLA
Direttore Istituto per i Beni Marionettistici
Grugliasco (TO)